Mia figlia va al nido da febbraio 2023. Da allora ho ricevuto diversi lavoretti per le varie festività: 2 San Valentino, 2 Carnevali, 2 Feste della Donna, 2 Feste del Papà, 2 Pasque, 2 Festa della Mamma, 1 Festa di fino anno scolastico, 1 Festa dei Nonni, 1 Halloween, 1 Natale.
Il primo lavoretto mi ha emozionato. Ovviamente mia figlia non aveva fatto nulla, neanche mezzo dito ci aveva poggiato su quel cuoricino di cartone brillantinato con tanti altri cuori attaccati con la colla a caldo e la scritta al centro Buon San Valentino. Quello che mi ha emozionato in realtà è un lavoretto fatto da una trentenne carina e gioviale che cambia i pannolini a mia figlia quando io lavoro e senza – evidentemente – alcun senso estetico né manualità. L’ho comunque messo vicino al nostro letto.
Il secondo lavoretto aveva un’impronta digitale di mia figlia. Oh, wow! Finalmente ha interagito con un colore. L’ho messo su un mobile. Il terzo lavoretto era per il papà, ennesimo pezzo di cartone incollato e colorato. L’ho dato al padre, lo mettesse dove meglio crede. Il quarto era per Pasqua, l’ho mollato ai nonni. Il quinto boh, l’ho lanciato a mia madre. Il sesto l’hanno vinto gli zii. Poi ho ricominciato il giro.
Non so più dove mettermeli questi lavoretti, sono decisamente brutti (ti amo bambina mia, sei bravissima!), ingombranti, kitsch, e troppi. Coprono praticamente mezzo calendario tra feste religiose e laiche.
Ma c’è chi li apprezza così tanto che ha deciso di farne un’ideologia. La paladina della maternità cool stavolta decide di battersi in favore della “tutela della festa della mamma e del papà”. Perché? Perché alcuni genitori – trovatemeli, davvero, voglio incontrarli e vedere le loro case piene di cartoncini colorati con orme di piedini disegnate e imbrattati di cuoricini glitterati – si sono lamentati di non aver ricevuto il lavoretto per la Festa del Papà. La colpa? L’inclusione delle famiglie Arcobaleno. Ovviamente, la verità è ben diversa da come l’hanno descritta Mennuni & Co. Infatti, la coordinatrice della scuola incriminata ha dichiarato che saranno fatti dei laboratori ad hoc in cui tutti i lavoretti, bigliettini, annessi e connessi, verranno comunque fatti, solo che in tempi diversi dalle feste canoniche. Stop. Le vostre festività sono salve, state sereni!
Ma Mennuni incalza e rincara la dose paragonando la questione all’altra sua storica battaglia patriottica, il presepe nelle scuole, accusando “questa filosofia” di indebolire l’identità minando al legame tra generazioni e, addirittura, al profondo significato della tradizione quale “faro nella coscienza dell’essere umano”. I lavoretti dei bambini? Io ve li farei vedere, davvero: ho un bussolotto di latta (non so come si possa definire in italiano quindi provate a immaginarlo il bussolotto) così grosso che non lo vogliono manco i parenti e io non so più dove metterlo. Potrei buttarlo ma manco so in che rifiuti va vista la marea di materiali di cui è composto, ed è talmente grosso che dovrei chiamare il servizio per la raccolta straordinaria degli ingombranti. Dai, ma di che stiamo parlando?!
Tornando a noi, tutto ciò si conclude con un bell’appello al Ministro dell’Istruzione affinché intervenga per salvaguardare il “sentire più profondo del nostro popolo”: le feste della mamma e del papà?
Allora, che dire, facciamo così. Siccome Mennuni e i suoi Fratelli ci tengono a questo “baluardo” quale “difesa di quei valori che non sono e non saranno mai negoziabili” io proporrei a tutti i nidi, materne e laboratori 0-12 d’Italia di inserire nel calendario dei lavoretti queste feste – GIURO CHE ESISTONO – e poi li mandiamo tutti alla sede di FdI così la decorano.
Iniziamo da settembre: purtroppo, a causa di un ritorno a scuola tardivo ci perdiamo la Festa della Barba il 2, ma possiamo recuperare con la Giornata Mondiale del Copywriter del 30. A ottobre, una bella racchetta glitterata per la Giornata Mondiale dello Squash. Il 10 novembre, i festeggiamenti per i nostri bimbi nella Giornata Mondiale degli Stagisti, visto che ormai la manovalanza è quella. E a inizio dicembre si potrebbe pensare a qualcosa per la Giornata Mondiale del Gioco dei Dadi del 4 dicembre, che lì secondo me i nonni li conquisti, per poi passare alle sante feste natalizie. Purtroppo, ci perdiamo il 17 con la Giornata dello Sciroppo d’Acero; spero che nessuno si senta offeso da tale scelta ma non vorrei mai mandare i bimbi in burnout già a inizio anno scolastico.
Stop forzato per le feste e si ricomincia subito il 17 gennaio con la Giornata Mondiale della Pizza, dove un messo del Ministero della Sovranità Alimentare riceverà dai nostri puri bimbi italiani delle pizzette cartonate alla vinavil.
Ora ci aspettano dei mesi tosti. Febbraio, Marzo e Aprile tra feste degli innamorati, carnevali, pasque e donne siamo carichi, quindi proporrei di saltare le varie Giornata del velo islamico (1 febbraio), Capodanno Cinese (10 febbraio), Giornata per l’eliminazione della discriminazione razziale (21 marzo), Giornata internazionale del popolo Rom (8 aprile). Ma non so perché ho la sensazione che di queste mancanze non si lamenteranno.
Riprendiamo a bomba la nostra programmazione dei lavoretti con la Giornata mondiale del tonno (2 maggio) e la Giornata internazionale per porre fine alla fistola ostetrica (23 maggio), festa in cui tutti i bimbi porteranno a casa una bella ricostruzione di una vescica perfettamente funzionante e improvviseranno un balletto al canto di “mamma dai fammi un fratellino, mamma dai che ti arriva l’assegnino”. Giugno lo dedichiamo alla Giornata mondiale del sushi (18 giugno) che, anche se non è cibo tradizionale italiano, tutti tradizionalmente ci sfondiamo all’all you can eat.
A luglio e ad agosto le scuole comunali sono chiuse ma, per chi ha la fortuna e il privilegio di mandare i propri figli al centro estivo, si potrebbero proporre feticci anche per la Giornata del bikini (5 luglio), del peperone (3 agosto) e della zanzara (20 agosto), simbolo della stragrande maggioranza delle bestemmie italiane in periodo estivo. Lascerei fuori il 13 agosto con la Giornata internazionale dei mancini che ci manca solo la Chiesa a fare bordello contro la mano di Satana.